Archeologia: a Levanzo ritrovato il 12° rostro usato da una delle navi nella Battaglia delle Egadi

Rostro Battaglia EgadiIn questi giorni un team coordinato dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana ha effettuato immersioni ad una profondità tra gli 80 e i 100 metri al fine di esplorare i fondali e ha ritrovato il 12° rostro della Battaglia delle Egadi del 241 a.C. Il progetto mira a portare alla luce ulteriori tracce della storia della Battaglia e degli uomini che la combatterono.

La campagna di ricerche subacquee è condotta in collaborazione con la GUE, l’ex Stabilimento Florio della tonnara di Favignana, l’Amp Isole Egadi, il Polo museale di Trapani, il ROAN Reparto Operativo AeroNavale della Guardia di Finanza e il Comune di Favignana.

Oggi 21 aprile 2017 a 80 metri di profondità, nei fondali a nord – ovest dell’isola di Levanzo, è stato ritrovato il 12° rostro pertinente la Battaglia delle Egadi.

Una spedizione frutto di una collaborazione internazionale tra la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e la GUE – Global Underwater Explorer, ha effettuato immersioni nell’area già oggetto di ritrovamenti negli scorsi anni da parte della RPM Nautical Foundation.

Il team della GUE, sotto il coordinamento scientifico della Soprintendenza del Mare, ha effettuato con due squadre di subacquei immersioni esplorative su batimetriche che vanno dai 75 ai 90 metri.

Dopo avere documentato il rostro “Egadi 9” già individuato nel 2012 dalla RPM Nautical Foundation e in attesa di recupero, la ricerca è continuata in maniera sistematica sullo stesso areale dove è stato rinvenuto il nuovo rostro. Il reperto in bronzo, si trova adagiato sul fondo e si presenta integro e in ottime condizioni.
A pochi metri dal rostro è stato individuato un elmo in bronzo del tipo Montefortino che si va ad aggiungere agli altri otto ritrovati e recuperati nelle precedenti campagne di ricerca.

E’ stato quindi effettuato dai subacquei il posizionamento dei reperti e la documentazione video fotografica. Inoltre per la prima volta i fotografi della Global Underwater Explorer hanno realizzato una fotogrammetria tridimensionale del rostro nel luogo di ritrovamento.

Si è ottenuto quindi un modello 3D ad alta risoluzione di grande impatto scenografico ma di notevole utilità per le prime analisi scientifiche.

Il recupero dei reperti è stato già programmato per il mese di Ottobre 2017.

La perfetta sinergia tra la Soprintendenza del Mare e la GUE – Global Underwater Explorer continua a dare risultati eccellenti. Già nel 2014 e nel 2015 da questa collaborazione sono arrivati notevoli risultati dalle esplorazioni effettuate alle Isole Eolie dove sono stati indagati relitti antichi profondi nei fondali di Panarea e di Lipari.

Il Soprintendente del Mare Sebastiano Tusa si dichiara molto soddisfatto di questo ennesimo successo nei luoghi della Battaglia delle Egadi.

“E’ un risultato eccezionale sia sotto il profilo scientifico poiché aggiunge altri reperti a quelli già noti e recuperati che certamente potranno apportare nuovi dati tipologici, tecnici e epigrafici decifrando le iscrizioni che certamente si trovano sui nuovi rostri. E’ anche un ulteriore rafforzamento dei dispositivo di tutela localizzando i nuovi reperti e, infine, ci gratifica poiché rende più incisiva e fruttuosa quella collaborazione internazionale che da sempre costituisce uno dei punti di forza più coltivati dalla nostra Soprintendenza. C’è anche da sottolineare che ancora una volta si ribadisce la correttezza del percorso metodologico adottato che vede un eccellente esempio di giusto equilibrio fra ricerca strumentale e intervento diretto dell’uomo”.

Queste ultime scoperte si aggiungono alle tante effettuate nel passato in questo tratto di mare tra Levanzo e Marettimo che hanno permesso di localizzare esattamente il sito in cui si combatté una delle più grandi battaglie navali dell’antichità per numero di partecipanti, circa 200 mila, tra i Romani, guidati da Gaio Lutazio Catulo, e i Cartaginesi, capeggiati da Annone, e che, oltre a chiudere a favore dei primi la lunga e lacerante Prima Guerra Punica, sancì la supremazia di Roma su Cartagine.

Sono tornati alla luce autentici frammenti di storia antica in forma di dodici rostri bronzei di antiche navi da guerra, nove elmi bronzei, centinaia di anfore e reperti di uso comune.

Le foto del ritrovamento e dell’equipaggio – Foto Soprintendenza del Mare

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