Favignana: Forte di Santa Caterina

Panorama del Forte di Santa caretina

Sovrasta l’Isola di Favignana ed è ben visibile già da Trapani e anche da Erice. In quasi tutte le foto panoramiche scattate a Favignana lui c’è, il Forte di Santa Caterina per alcuni impropriamente chiamato Castello.

L’antico maniero costruito sulla cima del Monte Santa Caterina, 310 mt di altezza, da cui prende il nome ha una storia articolata come tutte le storie di Siciliana memoria. Conoscerne la storia però non è sufficiente, occorre visitarlo per comprenderla a fondo. In questa pagina vi racconto come raggiungerlo e cosa vedere.

Nel IX secolo i Saraceni costruirono una torre di avvistamento, ma come al solito i Normanni una volta conquistato lo trasformarono in fortino, poi ampliato dall’allora Signore di Favignana Andrea Riccio nel XV secolo nella forma e dimensioni che vediamo ancora oggi.

In epoca borbonica vi rinchiudevano i ribelli e successivamente fu utilizzato come presidio militare quindi successivamente abbandonato fino ad oggi. Cosa che non meriterebbe perché credo solo da noi possiamo permetterci uno spreco simile. In altri paesi europei sarebbe un luogo turisticamente attrattivo e invece…

Invece ecco il perché si deve visitare… proprio l’abbandono di questo luogo è il motivo stesso della visita. Si può vivere l’attimo successivo alla fine della seconda guerra mondiale quando, tolte e dismesse tutte le apparecchiature, i militari abbandonarono il fortino. E’ tutto rimasto così, arrugginito dal tempo e dalla impietosa opera della salsedine del mare e dei venti battenti 365 giorni l’anno.

La visita è libera, si può accedere a tutto l’edificio, dai sotterranei alla cima della terrazza. Una volta c’era una cappella dedicata a Santa Caterina poi utilizzata da cella di reclusione dai Borboni. Ma attenti… ogni anno c’è qualcuno che si fa male e qualcun’altro che termina la propria carriera di uomo qui, magari per sporgersi un pò troppo (News qui) !

Ma come si arriva ? La camminata è lunga e potrebbe essere anche molto stancante ma credetemi ne vale la pena. Per questo motivo meglio partire nelle prime ore fresche del mattino, in estate non più tardi delle 8:00, oppure il pomeriggio quando il sole sta dietro il monte. Il dislivello è totale, da zero si arriva a 300 metri in poche rampe molto ripide tutte lastricate a ciottoli e gradini.

Per arrivare lì si deve attraversare la spiaggia della Praia, in paese, prendere la strada dietro il Museo della Tonnara Florio, che sale verso la montagna. Dopo un paio di tornanti, che possono essere raggiunti anche in bicicletta (per chi ha i polpacci allenati…), si raggiunge un bivio a sinistra con l’inizio della scalinata. Ai piedi può essere lasciata la bici magari attaccata ad un’altra…

Da qui si può cominciare a godere dello spettacolo delle Egadi.

Panorami che cominciano a spaziare da Trapani a Marsala, da Levanzo ad Erice percependo sotto i propri occhi una delle due ali della farfalla, come definì Favignana un grande pittore e artista siciliano, Salvatore Fiume.

Se andate in primavera inoltrata potete trovare asparagi e capperi per la strada incastonati tra i mattoni che fanno da muro di contenimento della scalinata. I profumi della tipica macchia mediterranea vi avvolgeranno totalmente.

In un’ora di cammino dovreste comodamente arrivare in cima. E lì trasformatevi in esploratori ma ATTENTI, il posto è sicuro ma pericoloso… sicuro se non fate imprudenze pericoloso se le fate ! Occhio ai gradini interni del fortino e a non sporgersi dalle finestre. Non ci son parole per descrivere quello che troverete ma provo a raccontarvi.

Girando dietro verso il lato opposto trovate un ingresso al piano terreno che accede alla corte interna, stanze, stanzoni piene di vettovaglie, pezzi di legno di un qualche antico mobile, pezzi di finestre divelte e fracassate al suolo. Più all’interno piccoli vani, circolari o quadrati scale che scendono verso i sotterranei… ma li mi fermo perché sento rumori, sicuramente animali che hanno la loro dimora li sotto, perché disturbarli ?

Risalgo vado fuori e visito l’esterno, un vecchio radar dismesso, archeologia militare ovunque ! Viste panoramiche spettacolari verso Marettimo e l’altro lato dell’isola. Intorno è tutto arrugginito ! Vado sopra, visito tutti i piani, brande, materassi, fusti di benzina per vecchi motori seminati tra i corridoi, generatori di corrente che occupano intere stanze, una vasca da bagno posta vista mare su di un soppalco in pietra davanti una finestra… che spettacolo doveva essere del comandante del posto ! Posizione privilegiata, nella stessa stanza una branda arrugginita.

Salgo ancora sono quasi al terrazzo, qui c’è una torretta con pezzi di apparati di trasmissione da museo delle telecomunicazioni militari.

Ricorda Maria Guccione, favignanese doc,  di questo angolo di storia patria… 

“Ho del forte un bellissimo ricordo, di quando da ragazza salivamo su ” in gita” e i militari che lì espletavano il loro servizio ci accoglievano con estrema gentilezza.
Vorrei ricordare che nel periodo borbonico le sue orrende segrete ospitarono prigionieri politici famosi. Uno di questi fu Don Gregorio Ugdulena (a cui l’isola dedicò una strada), patriota siciliano, divenuto poi Ministro della pubblica istruzione con l’unità d’italia… L’altro fu Giovanni Nicotera (altra strada) che divenne, dopo l’unità, ministro degli Interni. Quando nel 1860 Garibaldi sbarcò a Marsala, venne pure a Favignana e liberò i patrioti che vivevano prigionieri nelle segrete del Castello in condizioni inumane. Fino agli anni sessanta il Castello è stato una stazione semaforica. I giovani che espletavano il servizio militare salivano e scendevano a piedi per venire in paese, mentre un asino guidato da un certo Figliomeni portava su le provviste necessarie.” 

Mi affaccio per salire ancora più su e incontro un’altro esploratore… ma in tenuta da jogging… mezza età, snello, dall’accento “nordico” mi dice “che spettacolo… ogni anno vengo a favignana solo per salire qui su”, mi porta dentro una stanza che io non avevo visto e mi propone… affacciati di qua… una finestra stretta e alta… sembra che il vento ti spinga dentro per non farti vedere giù… ma arrivo con attenzione mi sporgo e guardo… “ecco perchè vuole venire ogni anno qui” penso !

Siamo sul terrazzo facciamo conoscenza ci scattiamo due foto tipo selfie, un paio di panoramiche… e poi addio al prossimo anno ! 

Scendo con un pò di nostalgia… è vero quello che diceva il “nordico”… questo posto strega… appena scendi già ti manca, ma forse è una sensazione che dipende dal fatto che lassù la vita ha un’altro aspetto… quello delle nostre origini che vivono nei “fondali” del nostro DNA, l’uomo, la natura, i colori, l’immensità, la storia, i panorami, gli stessi che video fenici, greci, latini, arabi, vichinghi, francesi, spagnoli… e giù… la realtà !

Quest’anno ritornerò ! Al Forte di Santa Caterina ! E spero e MI AUGURO CHE SIA LASCIATO COSI’ per l’eternità !

Giorgio De Simone

Foto ©GiorgioDeSimone

 

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