L’AMP Egadi descritta da Stefano Donati

L’ Area Marina Protetta Isole Egadi é forse la regina tra le riserve marine d’Italia, vantando il titolo di riserva marina più grande d’Europa, la presenza della prateria di Posidonia oceanica più estesa e meglio conservata del Mediterraneo, e, soprattutto, il clamoroso ritorno della Foca monaca, la specie protetta simbolo dei nostri mari.

Fondali, fauna e flora annoverano peculiarità di straordinario valore conservazionistico dai trottoir a vermetidi, agli oltre 70 siti di immersione, popolati da foreste di gorgonie e coralligeno tra i più significativi, con centinaia di grotte sommerse e semisommerse.

Ospita una comunità tra cui spiccano le specie protette, con tartarughe marine, balene (capodogli), delfini (tursiopi e stenelle), squali, razze, banchi di tonno rosso (a cui si deve la secolare tradizione delle tonnare, oggi dismesse ma straordinario monumento di archeologia industriale), una fauna ittica variegatissima e in forte ripresa per numero di specie e taglia.

Un formidabile polmone di biodiversità, immerso in un mare limpido dalle tinte polinesiane, punto di incontro di correnti provenienti da tutto il Mediterraneo e dall’Oceano Atlantico. Luogo di divertimento e relax per eccellenza, con numeri di turismo balneare, diportistico, subacqueo ed escursionistico degno delle mete più rinomate d’Italia, che però non sta conoscendo la crisi e che oggi ben si coniuga, dopo le diffidenze iniziali, con le ragioni di tutela della riserva.

Ma anche isole di tenaci pescatori e di importanti marinerie, dove la pesca professionale si intreccia con la tradizione e l’identità dei luoghi e non arretra, nei numeri, nonostante la congiuntura del settore.

Un arcipelago dove tutta l’economia ruota attorno al turismo e ai beni ambientali, con una crescente attenzione ai temi della sostenibilità. Negli ultimi anni quest’area marina protetta ha raggiunto straordinari risultati in termini di tutela (la dissuasione dello strascico illegale, la sosta regolamentata delle barche senz; danni ai fondali, la repressione degli abusi), gestione (additata ad esempio dal Ministero dell’Ambiente, con ricadute occupazionali di rilievo), ricerca e monitoraggio (sulla foca monaca, sulla posidonia); e ha iniziato a intrecciare il proprio percorso con quello della comunità locale, coinvolgendo i pescatori e gli operatori socio-economici del turismo.

Questo testo, nato per iniziativa del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare dell’Università d Palermo, vuole illustrare i più suggestivi itinerari sommersi dell’arcipelago e promuovere un’attività ecosostenibile per definizione – la subacquea = che qui alle Egadi non ha ancora sviluppato le sue straordinarie potenzialità.

Abbiamo voluto dedicare ampio spazio anche allo snorkeling, attività di balneazione guidata con maschera e boccaglio, che consente di avvicinarsi al mare e ai suoi segreti sommersi anche alla platea molto più ampia del turista comune. Il tutto con un manuale pieno di informazioni per muoversi nelle profondità del mare, per riconoscere habitat e specie, e per comprendere da vicino le ragioni e gli effetti della tutela.

Buon tuffo nel blu delle Egadi, un’area marina da proteggere tutti insieme !

Stefano Donati, Giugno 2014

Tratto dal volume: AMP Egadi, UNIPA

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