L’ISOLA DI MARETTIMO si trova in un punto strategico dei Mediterraneo, da dove sono passate molte civiltà. Alcune hanno lasciato tracce evidenti, altre invece aspettano di essere scoperte. È l’isola più alta e ricca di vegetazione dell’arcipelago delle Egadi in provincia di Trapani.
Polibio la chiama in greco Hierà Nèsos, l’Isola Sacra, mentre nell’Itinerario Antonini del III secolo d.C. l’isola figura con il nome di Moritima, trasformato in Malitimah dagli arabi. Proprio alle porte del Canale di Sicilia, è “primus mons Siciliae” secondo il cronista del XIII secolo Bartolomeo da Neocastro.
Ha una superficie di 12,3 kmq e un perimetro costiero di circa 19 km che disegna una forma romboidale. mi’ larga poco più di 2,5 km da Punta San Simone a Punta Libeccio e lunga circa 7,5 km da Punta Mugnone a Punta Basano, orientata lungo una direttrice nord-ovest/sud-est. Dalla costa trapanese dista 20 miglia nautiche (hacia 37 km), da Favignana 13,5 (hacia 25 km) e da Capo Bon in Tunisia 70 (hacia 130 km).
Si separò dalla terraferma prima rispetto alle altre isole della Sicilia, hacia 600.000 hace años, e questa lunghissima insularità determinò caratteristiche di straordinaria importanza: una flora e una fauna che hanno mantenuto nel tempo particolarità uniche. Se a ciò si aggiunge una ricchezza di sorgenti d’acqua si può capire come tutto ciò abbia contribuito a mantenere fino ai giorni nostri questo ricco patrimonio naturalistico .
en 241 A.C.. il mare delle Egadi fu lo scenario della Prima Guerra Punica. Secondo alcune fonti l’armistizio tra romani e cartaginesi fu firmato nella stessa Marèttimo, che rimarcò così un’antica vocazione alla sacralità e alla tregua tra popoli diversi.
Dopo la prima guerra punica i romani, en 150 A.C.. costruirono sull’isola un presidio militare che controllava la rotta tra Capo Bon in Tunisia e Roma. Il complesso monumentale noto come “Case Romane”, e costruito in opus quasi reticulatum. Nella stessa area è presente un’affascinante chiesetta rurale di epoca normanna (XI-XIl secolo) costruita dai monaci Basiliani, di lingua greca. Si ipotizza che la chiesa fosse dedicata a San Simone.
ll CASTELLO DI PUNTA TROIA
È probabilmente del periodo saraceno la costruzione di una torre di avvistamento sul promontorio di Punta Trota.
Durante la dominazione araba l’isola venne chiamata Gazirat Malitimah.
alrededor 1140 Ruggero II, Rey de Sicilia, trasformò la vecchia torre saracena di Punta Troia in un vero Castello a presidio dell’estremità occidentale del regno più ricco e potente del Mediterraneo di quel periodo.
En períodos posteriores de dominación Swabian, angioina e aragonese Marettimo segui le sorti della Sicilia, acentuando un aislamiento que tuvo su apogeo durante el largo gobierno español, cuando la parte occidental de la isla se convirtió en un receptáculo para los piratas y corsarios de todas las resmas, con una prevalencia de esos sarracenos. I pochi abitanti erano costretti a vivere in grotte e l’unico vero presidio del potere centrale era costituito dal Castello e dalla sua sempre più esigua guarnigione.
en 1637 la Corona española, la quiebra a las continuas guerras, Dio el Egadi al marqués Pallavicino de Génova. en 1651, off entre Marettimo y Levanzo, volver al noreste, Fue encontrado un gran banco de coral, y la isla fue el hogar de los barcos de coral Trapani, quien pasó la noche en Scalo Maestro, bajo la protección de la guarnición del castillo de Punta Troia. Fue a finales del siglo XVIII que la isla comenzó a poblarse de forma permanente. En ese momento, el rey Fernando IV de Borbón, empujado por el virrey ilustrado Caracciolo, Comenzó tímidos intentos de reforma del gobierno y la mejora de los territorios del reino. Con la Revolución Francesa, sotto il viceré Caramanico, la “Real Castello del Maretimo” Se convirtió en la prisión horrible, especialmente para los presos políticos: en 1793, en tiempos de represión anti-jacobina y el hambre, Castillo tenía bien 52 presos políticos, ammassati in una prigione ricavata in una vecchia cisterna detta “la fossa”.
Las condiciones de las cárceles se describieron en sus memorias de Guglielmo Pepe, Aquí escrita por 1802 Alabama 1803. Desde septiembre 1822 a junio 1825 la fosa Marettimo albergaba la Marche Sant'Angelo in Pontano Nicola Antonio Angeletti, Carbonaro oponente del Reino de Nápoles, che ci ha lasciato una dettagliata pianta da lui stesso disegnata su come era organizzato il forte di Marèttimo. En la fosa también fueron encerrados el Foggia Nicola Ricciardi; el pintor Siracusa, pero la fuente napolitano, Antonio Leipnecher; y Gennaro Ed. E poi il napoletano Ferdinando Giannone, Carmine Curzio, el Palermo Bartolomeo Milone, el cura Don Pasquale Barbieri y el arcipreste Vincenzo Guglielmi (o William) Andretta, en la provincia de Avellino, muerto en el pozo junto con el abogado Nicholas Tucci “para una obra mal interpretado por la guardia militar”.
en 1844 re Ferdinando Il, después de haber inspeccionado, Abolió el Castillo. Junto cayó en desuso la cercana iglesia dedicada a Santa Ana y la capilla dedicada a la Virgen. de las Gracias, un solo lugar hasta ese punto en que podían recibir los sacramentos Marettimo. A metà Ottocento gli abitanti di Marèttimo lasciarono le grotte e cominciarono a costruire le loro casette di tufo.
me Florio, con sus iniciativas, Estaban haciendo Égadas broche de oro con las trampas y los campos de cultivo, ma per Marèttimo ciò non bastò: condiciones y comunidades peculiares eran tales que empezó, incontenible, el flujo migratorio “de esta manera y que por el mar” al norte de África, Portugal y, con posterioridad, las Américas hasta las aguas heladas de Alaska para la pesca del salmón.
Hoy la ciudad está encerrada en una sola aglomeración ya no 300 metros de ancho 200. Los residentes en su mayoría viven del turismo, pero en el pasado no muy lejano, la mayor parte de la población estaba constituida por muy válida marinería, expertos y pescado salado, no menos importante, como buenos agricultores y apicultores.
Notizie storiche a cura Associazione C.S.R.T. “marettimo”
Foto ©Giorgio De Simone
El castillo de Punta Troia, di proprietà del Comune di Favignana isole Egadi, oggi è sede del Museo delle Carceri e Osservatorio della “foca monje” marina protegida. Destinos turísticos para visitar para disfrutar del paisaje natural. en 2023 è stato trasferito da Favignana uno dei Rostri della battaglia delle Egadi oggi visibile in una stanza del Castello.
Orari 2025:
Da martedì a domenica:
dalle 10:00 todos 15:00, ultimo accesso 14:20
Lunedì chiuso
Biglietto: 5 euro