Η ΘΑΛΑΣΣΑ ΜΕΤΑΞΥ ΤΡΑΠΑΝΙ ΚΑΙ ΦΑΒΒΙΓΝΑΝΑ ΕΠΙΣΤΡΕΦΕΙ ΑΠΟΤΕΛΕΣΜΑΤΑ

Ένας αμφορέας Punic τύπου Maña D από το III sec. μετα Χριστον., πολλά άλλα θραύσματα ελληνο-ιταλικών αμφορέων που χρονολογούνται από τον τρίτο αιώνα. Α.Ο.. και κεραμικά θραύσματα ανακτήθηκαν στο τμήμα της θάλασσας μεταξύ της ακτής Trapani και του νησιού Favignana.

Il ritrovamento da parte della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana è avvenuto a seguito di una segnalazione da parte di Giuseppe Curatolo, della Soc. Coop. Atlantis, che individuava i reperti sul fondale durante il monitoraggio della condotta idrica.

Il recupero è stato effettuato dal nucleo subacqueo della Soprintendenza del Mare che ha operato unitamente al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e al Nucleo Subacqueo dei Carabinieri.

“Il mare di Trapani – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonàcontinua a rivelarsi ricco di testimonianze che, di volta in volta, ci restituiscono la mappatura di quelli che dovevano essere i traffici commerciali nel Mediterraneo e accrescono la misura delle relazioni esistenti tra la Sicilia e le altre civiltà, sottolineandone indirettamente la centralità. Un patrimonio di conoscenze che diventa prezioso tesoro per rendere sempre più vivida e piena di dettagli un’immagine della nostra Terra come luogo di scambi”.

“L’area è risultata ricca di emergenze archeologiche – dice la direttrice della Soprintendenza del Mare, Valeria Li Vigni – e apre a nuove possibili indagini da effettuare in modo estensivo e sistematico. A seguito di questo ritrovamento, όντως, stiamo già predisponendo una campagna di ricerca estensiva dell’area con la collaborazione del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e del Nucleo Subacqueo dei Carabinieri”.

L’attività ha visto la collaborazione dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi che ha messo a disposizione la vasca di desalinizzazione per i reperti recuperati.

 

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