Le Isole Egadi presentano la prateria di Posidonia oceanica più grande ed estesa del Mediterraneo.
Come dichiarato nel sito dell’Area Marina Protetta Isole Egadi, “si tratta di un’area ad altissima valenza dal punto di vista naturalistico: l’AMP comprende la prateria di Posidonia oceanica più estesa e meglio conservata del Mediterraneo (circa 7.700 ettari). La Posidonia, habitat protetto a livello internazionale, è considerata il polmone del Mediterraneo e riveste un ruolo cruciale per l’equilibrio dell’ecosistema marino: oltre a produrre ossigeno e assorbire CO2, contribuisce a mitigare l’erosione costiera attraverso la formazione delle banquette, strutture prodotte dallo spiaggiamento delle foglie morte a causa delle mareggiate; inoltre, ospita i giovanili di centinaia di specie di organismi, costituendo un vero e proprio asilo nido sottomarino.”
Difatti questa PIANTA MARINA (non è infatti un’alga come spesso viene identificata da i non addetti ai lavori) ha un ruolo fondamentale per l’ambiente da oltre 100 mila anni !
Bistrattata, trattata come rifiuto, spesso maleodorante, alcuni bagnanti che non ne conoscono la preziosità, la scambiano per alga da eliminare, le calette e le spiagge dove si accumulano le cosiddette banquette spesso vengono evitate perché scambiate per zone non curate dalle amministrazioni o dalle strutture ricettive vicine.
Nulla di più sbagliato.
I turisti, i cittadini, i fruitori delle zone balneari devono sapere che la preziosa presenza della Posidonia è sinonimo di benessere del mare antistante, infatti questa pianta ossigena le acque marine rendendole sempre “vive”. Le “praterie” di Posidonia diventano delle Foreste per le creature che vivono grazie alla sua presenza, nursery per i piccoli pesci, ottimo nascondiglio per poter crescere senza pericoli e con tanta presenza di cibo generato dalla biodiversità che solo questa favolosa pianta sa creare nel suo habitat.
Nelle immagini in basso una prateria di Posidonia presente a Cala Rotonda di Favignana.
La pianta di Posidonia è una specie endemica del Mar Mediterraneo. Anche se vive in acqua non si tratta di un’alga, bensì di una vera e propria pianta con radici, rizomi, fiori, frutti (chiamate olive di mare) stelo e foglie. La sua presenza nelle nostre acque è cruciale, poiché produce grandi quantità di ossigeno essenziale per la vita di alghe, spugne e pesci. Tali praterie agiscono da autentiche giungle in miniatura, creano un habitat dove la gran maggioranza di specie trovano il luogo ideale in cui vivere e fungono da un vero e proprio depuratore naturale.
Una volta fiorite, i loro resti fuori dall’acqua sono in grado di creare barriere che si estendono parallelamente alla costa e agiscono mantenendone l’equilibrio, proteggendola dall’erosione poiché ammortizzano e riducono le onde. Allo stesso tempo, consentono il deposito di sabbia più fine che forma le spiagge e le dune, depurando quindi le acque poiché ne trattengono il sedimento.
Secondo alcuni studi le praterie di Posidonia assorbono circa 25 milioni di tonnelate di carbonio che equivalgono a circa 90 milioni di tonnellate di CO2, lo stesso di una grande foresta tropicale. Inoltre le praterie delle Isole Baleari sono state dichiarate, nel 1999, patrimonio dell’umanità oltre ad essere specie definita come habitat prioritario dalla direttiva 92/43/CE, quindi luogo prioritario di rara importanza ambientale.
Il pericolo più grave per la Posidonia sono le reti per la pesca a strascico e le ancore che la strappano dal substrato rendendo impossibile la riproduzione della stessa e l’allargamento della prateria.
In ambedue i casi grazie all’AMP Egadi sono stati presi accordi con i pescatori e i natanti per cui sono stati posizionati dei dissuasori antistrascico per la pesca illegale e posate delle boe per l’ancoraggio, detti campi ormeggio, nelle calette più frequentate delle Isole Egadi. Nel primo caso si è ottenuto negli ultimi anni una riduzione drastica della pesca illegale e una protezione quasi totale delle praterie sotto costa.
Inoltre l’AMP è promotrice di iniziative progettuali sulla Posidonia, si segnala in particolare MedoniaLab, un progetto in corso d’opera (n.d.r. luglio 2017) che vede protagonista la Posidonia spiaggiata che una volta raccolta ripulita da plastica o residui di altri materiali, ed essiccata viene posta all’interno di apposite sacche in materiale ecocompatibile ed utilizzata a fini balneari. Una volta terminata la stagione viene rimessa nel luogo di raccolta.
Infine l’azienda RioMare sostiene un importante progetto volto alla salvaguardia di tutto l’ecosistema marino di quest’area unica, oltre alla Posidonia anche la Caretta Caretta e la Foca Monaca.
L’Area Marina Protetta Isole Egadi di conseguenza è la culla di questa pianta marina, insieme alle Isole Baleari in Spagna dove a Formentera è stata istituita a Riserva Marina dels Freus di Ibiza e Formentera.
Altre informazioni e pubblicazioni di riferimento:
Articolo sul trattamento della Posidonia spiaggiata in Italia